04.–13.04.2025
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Euregio YOUNG Jury 2025

Quanto è avvincente la trama? Gli attori e le attrici sono convincenti? Il film riflette il mondo in cui viviamo? Queste sono le domande che la Euregio YOUNG Jury si pone durante un'intensa settimana del Filmfestival.

Dopo un workshop di due giorni, la giuria giovanile visiona e valuta lungometraggi e documentari appositamente selezionati e assegna il Premio della Euregio YOUNG Jury. Questo progetto è stato avviato nel 2016 da Helene Christanell in collaborazione con l'Euregio.

Le candidature sono aperte a studenti e studentesse di età compresa tra i 16 e i 18 anni dell'Alto Adige, del Tirolo e del Trentino (3°-5° classe degli Istituti superiori/10°-13° anno di scuola) che siano interessati a conoscere i diversi settori della produzione cinematografica, a scoprire in cosa consiste il lavoro del critico e che sappiano argomentare con entusiasmo sui film che hanno visto.

I giovani interessati al cinema dovranno presentare una lettera di motivazione che spieghi perché siano interessati a lavorare in una giuria cinematografica e fornire poi una valutazione strettamente personale di un film a loro scelta. Una giuria di esperti selezionerà i 9 membri della giuria tra le candidature presentate, 3 per ogni regione/provincia.

Gli studenti e le studentesse saranno accompagnati dai due tutor Arnold Schnötzinger (Vienna) e Rita Maria Lupi (Bolzano) e da Irene Egger, collaboratrice pedagogica del Jugenddienst Bozen e collaboratrice del Filmfestival.

Arnold Schnötzinger, studi di giornalismo e scienze politiche a Salisburgo, con particolare attenzione al mondo dell’audiovisivo, dal 1996 membro della redazione culturale del canale austriaco ORF, soprattutto per quanto concerne i film, dal 2009 conduzione e gestione del programma cinematografico “Synchron” della Radio austriaca Ö1.

Maria Rita Lupi, storica collaboratrice del Filmclub, è un’ex insegnante di italiano L2 in diverse scuole secondarie dell’ Alto Adige. Per nove anni ha svolto l’attività di lettrice di italiano presso le università di Riga (LV) e di Rostock (DE), dove ha organizzato e diretto cineforum didattici per gli studenti di italiano lingua straniera.

La Euregio YOUNG Jury è un progetto del Bolzano Filmfestival Bozen, sostenuto dalla Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e supportato dal Dipartimento Pedagogico della Direzione Didattica Tedesca e dal Jugenddienst Bozen.

Termine della candidatura: 2 febbraio 2025, informazioni dettagliate e il link per la candidatura nel documento pdf.

PROFILO

Il BOLZANO FILM FESTIVAL BOZEN – BFFB, un progetto del FILMCLUB Bolzano, è stato avviato nel 1987 con l’obiettivo di portare cinematografie nazionali e di paesi confinanti in un territorio che si stava aprendo al mondo, valorizzando allo stesso tempo le produzioni cinematografiche indipendenti locali.

Il BFFB è ripartito nel 2023 con una nuova direzione artistica, un nuovo consiglio direttivo alle spalle e la voglia di svilupparsi considerando la specificità dell’Alto Adige / Südtirol. Ripensando quindi il Festival nel suo contesto locale ma sicuramente anche regionale, nazionale ed internazionale.

Il BFFB è nato e cresciuto in una città di rara vivacità culturale. Non potrà che trattarsi quindi di un Festival aperto, di una realtà inserita in una intensa rete di collaborazioni con le numerose istituzioni e iniziative che operano sul territorio, tessere di un mosaico multiforme che mette in evidenza ambiti confinanti come cultura, evoluzione artistica e innovazione sociale.

Ci immaginiamo il BFFB come un laboratorio capace di attrarre il pubblico ma anche il mondo delle professioni che compongono l’universo della produzione e della fruizione, del cinema non ancora esistente e di quello esistente. Un incubatore di relazioni e mestieri del cinema.

Certo stiamo parlando di un processo di sviluppo, che non può esaurirsi nello spazio di un primissimo anno della sua nuova esistenza. Costruire un’esistenza, costruire una nuova identità. Ci stiamo lavorando.

MANIFESTO

TRASFORMAZIONI, TRANSIZIONE, IDENTITÀ IN MOVIMENTO

Il Bolzano Film Festival Bozen – BFFB è ripartito nel 2022 con una nuova direzione, un nuovo consiglio di amministrazione alle spalle, una nuova energia e la voglia di reinventarsi considerando la sua specificità nell’ambito di un territorio come l’Alto Adige / Südtirol. Ripensandolo nel suo contesto locale, regionale, nazionale ed internazionale. Si tratta di capire quale è l’identità del Festival, quale potrà essere il suo presente e futuro. Si tratta di trovare risposte a non poche domande, contando però anche su alcune convinzioni essenziali.

Quale opportunità potrebbero essere costruite? Qual è la funzione di un Festival del cinema al giorno d’oggi? O meglio qual è la funzione dei Festival di piccole o medie dimensioni? Quale rapporto si instaura con il territorio in cui si trova, con la città? Non si può quindi ripensare un festival senza trovare nuove risposte a queste domande.

Sicuramente un Festival, mai come in questo momento, alle prese con un universo dell’audiovisuale in perenne transizione, può affermarsi solamente a patto di costruire un’identità forte. Deve diventare qualcosa di unico. Deve essere un evento, dove le persone coinvolte, gli spettatori, gli addetti ai lavori vogliono frequentare perché si sentono a loro agio. Deve trattarsi di un momento di piacere, di crescita culturale, artistica, umana, professionale. Certo stiamo parlando di un processo di sviluppo, che non può esaurirsi nello spazio di un primissimo anno della sua nuova esistenza. Come si raggiungono questi obiettivi? Ci stiamo lavorando.

Ma cosa vuol dire parlare di identità oggi, per un festival? Identità, funzione, obiettivi, contestualizzazione geografica. Si tratta di organismi che non possono essere statici e sono invece in perenne movimento. La conoscenza ed il confronto con il proprio mondo passano necessariamente con il dialogo, l’indagine di mondi estranei, con il fuori da se. Tutto questo succede anche nel cinema, nel raccontare cinematografico dove innumerevoli film si allontanano da realtà locali che possono sembrare scontate e si aprono al mondo, ai mondi. Anche nel cinema quindi sempre più spesso identità, interessi, specificità etniche, si mischiano, sfuggono a facili categorizzazioni.

Come va ri-inventato il Festival? Qual è il suo potenziale? Quale importanza avrà il rapporto tra festival e territorio/i?

Certamente il BFFB ha già alle spalle una lunga storia nonché una sua specifica identità cinematografica inscindibile dalla città, dalla regione, dal contesto più ampio dove è cresciuto e dove ha trovato un suo pubblico.

La particolarità di questo territorio, anche la sua complessità, la dialettica tra il locale ed il globale, tra la necessità di non dimenticare il territorio e quella di ri-inventarsi anche in un contesto internazionale, costituiscono il grande potenziale, la grande opportunità di un futuro BFFB. Un territorio con molteplici identità, anche dissonanti, non può che avere una vocazione (certamente) locale ma anche (soprattutto) internazionale.

Il BFFB dovrà essere quindi un festival capace di dialogare con altre realtà, altri contenuti, locali e non necessariamente locali. Con altri Festival in Italia (ma non solo) o dell’universo di lingua tedesca, ad esempio. Con altre realtà regionali al di fuori del territorio altoatesino / del Südtirol. Con le istituzioni europee. In un ambito di crescita culturale ma anche strutturale/economica.

Cinema? Certo. Possiamo parlare di un festival (quasi) ibrido?

Certamente il rafforzamento dell’identità locale, dell’essere radicato nel territorio nonché del suo attento dialogare con il mondo, passa necessariamente attraverso l’intensa e ulteriore collaborazione con diverse istituzioni ed iniziative locali. Anche molto differenti tra loro. Non mi riferisco a quelle istituzioni, a quei/quelle partner appassionati/e che permettono e permetteranno al BFFB di esistere e di crescere. Mi riferisco anche a quelle iniziative culturali, ai differenti contesti artistici esistenti a Bolzano, nel campo della musica e della danza ad esempio. O del teatro. Collaborazioni potenzialmente preziosissime, importanti per fare di un Festival di cinema un “luogo”, un momento anche ibrido.

Con quali strutture il Festival sarà in costante dialogo? Si tratterà di un festival che si occupa di cinema già esistente e di cinema in costruzione?

La qualità dei contenuti, il sostegno delle istituzioni e dei partner, l’attenzione e la crescita del pubblico. A Bolzano e nel territorio (anche durante l’anno) mi immagino il Festival, il Festival nato e gestito dal Filmclub, come parte di una Casa del Cinema / Filmhaus. Una costruzione virtuale ma in qualche modo reale, con delle fondamenta forti, costituite da istituzioni appassionate in dialogo tra loro: il BFFB certo, e poi l’IDM / Film Commission Südtirol, la scuola di cinema ZELIG, con l’attento coinvolgimento anche dell’università. Istituzioni riconosciute e prestigiose a livello locale, nazionale ed internazionale. Vedo il BFFB come momento di incontro capace di soddisfare diverse esigenze. Un festival (non solo) per gli/le appassionati/e di cinema e del mondo dell’audiovisuale ma anche per i/le professionisti/e, per chi vede nel cinema un desiderio e una prospettiva, una necessità espressiva e anche un mestiere. Un progetto che è già in fase di attuazione.

Occuparsi di cinema vuol dire occuparsi di cinema esistente ma anche di cinema in costruzione, di cinema che sarà. Un festival attento all’industria. Industria, attività, istituzioni locali che si riposizionano grazie ad attività internazionali e sul territorio.

Un Festival che non dimentica il rapporto con le professioni del cinema. Senza dimenticare la critica cinematografica e la sua evoluzione.

Di che cinema si occuperà il Festival? Sarà attento ai suoi diversi linguaggi? Alla sua storia? Quale sarà il rapporto tra pubblico e Festival?

L’identità artistica del presente e futuro BFFB? Anche a livello di programmazione BFFB non dovrà certamente rimuovere la sua identità locale – intesa anche come l’identità di un festival attento alla dinamica delle cinematografie dei diversi paesi che si affacciano sull’arco alpino.

Credo il BFFB debba occuparsi di cinema contemporaneo. Che debba essere attento, curioso, capace di osservare e coinvolgere il presente e futuro dell’universo audiovisivo. Che anche nel suo concorso consideri tutto il cinema senza necessariamente doverlo etichettare come finzione, documentario e tutto ciò che si muove tra questi poli immaginari. Che possa coinvolgere un pubblico ampio, senza per questo rinunciare ad una forte identità artistica e al profondo interesse per i linguaggi del cinema. E che in un prossimo futuro non dimentichi nemmeno la storia del cinema: parlare di storia del cinema vuol dire anche parlare di passato prossimo, vuol dire proporre omaggi consistenti, retrospettive importanti di autori contemporanei.

Il BFFB si dovrà riconoscere dal suo programma. Dalle relazioni costruite al suo interno.

Capaci di ribadire l’intera identità del festival grazie al dialogo instaurato tra le sue singole componenti.

Territorio, Cinema, confini, minoranze, contaminazioni: sarà un festival capace di dialogare con universi simili e paralleli?

Sviluppare l’identità passata del Festival significa certamente continuare ad occuparsi anche di cinema dei confini, di un cinema universale delle complessità culturali e geografiche. Un cinema delle minoranze ma anche delle lingue minori, a livello europeo ed internazionale. Di contaminazioni, di cittadinanze e identità in movimento. Che quest’anno si soffermerà anche sul sorprendente cinema della Galizia spagnola. Senza dimenticare che i confini non sono solo strettamente geografici. Ma possono essere dettati dal genere, dall’appartenenza etnica, dalle capacità economiche, dalla complessità della struttura intersezionale.

Nell’ambito di un Festival nato e cresciuto in una dinamica regione di confine, capace di dialogare con universi paralleli, forse più difficili, forse molto differenti. Un dialogo con universi paralleli che è ormai irrinunciabile ed è già in atto, anche o soprattutto nel contesto di cinema in costruzione, perché è di questo che spesso parla in cinema contemporaneo

Kino als Ort / Il cinema come luogo…cinema…un vocabolo di enorme ricchezza…

In molte lingue il vocabolo che definisce l’opera cinematografica e il luogo della proiezione, della fruizione di questa opera è identico: in italiano il cinema è un luogo ma anche “l’arte del cinema”. Lo stesso in tedesco, con lo stesso vocabolo Kino si definisce un luogo, un cinema ma come in italiano anche “das Kino”, il cinema come arte, come prodotto, culturale, industriale, artistico.

Eventi e voglia di festival,“Audience Strategies”…come si può definire il rapporti del futuro BFFB con il suo pubblico e con il “cinema come luogo”?

Insisto sulla necessità di creare eventi coinvolgenti, di creare “un luogo cinematografico e ibrido” intenso, capace di sviluppare un intenso rapporto con il pubblico. Lavorando anche su delle “audience strategies” che tengano conto delle particolarità del territorio e dei territori del Festival. Tutto ciò sarà sempre più importante per il mondo dei Festival. Certo…il rapporto di un festival con il suo pubblico non può essere passivo.

Sono proprio I Festival a farsi promotori, direttamente o indirettamente, proprio in questi anni della definizione KINO ALS ORT. Negli anni dello streaming avanzante – che nessuno vuole demonizzare, lo streaming deve essere visto come anche chance enorme di promuovere cultura cinematografica – lo spazio del cinema deve essere rivalutato, rivitalizzato, reinterpretato. Un luogo di enorme importanza culturale, umana, sociologica. Un elemento fondamentale del tessuto urbanistico della città e del territorio. Un luogo dove il cinema, un festival cinematografico diventano luogo d’incontro, esperienza condivisa.

In generale…come vanno ripensati i festival, specialmente quelli di dimensioni medio-piccole? Qual è e sarà la loro funzione? Come costruire il “brand” del futuro BFFB?

Ripensare i festival di qualsiasi dimensione significa essere consapevoli di questa insostituibile identità. Forse sono proprio i festival medio-piccoli a poter approfittare di questa affascinante opportunità. Già da tempo i festival o meglio, la rete dei festival nella loro complessità, sono diventati – già prima dell’avvento delle grandi piattaforme streaming – un circuito di distribuzione alternativo a quello dei cinema tradizionali – dipendenti in massima parte dalle scelte dei distributori e dei world sales. Luoghi dove poter vedere opere significative che spesso non vengono distribuite. Anche il futuro BFFB dovrà essere assolutamente consapevole di questo importante fattore politico-culturale. Un festival nato su un proficuo tessuto locale che grazie ad una programmazione forte e specifica può crescere anche a livello internazionale entrando in dialogo con le più diverse cinematografie. Creando un suo “brand”, un suo posizionamento nell’ambito del panorama internazionale dei Festival. Un festival nel quale non troverà spazio nessun tipo di discriminazione, un festival convinto della ricchezza delle diversità, inclusivo. Attivamente sostenibile anche nel suo modo di promuovere cinema e cinema in costruzione.

Vincenzo Bugno, direttore artistico BFFB

CONCORSO BFFB

Il miglior cinema d’autore prodotto o coprodotto oggi in Italia, Austria, Germania, Svizzera e Slovenia: opere di finzione, ibride, forme ducumentarie e/o animazione in un impegno verso la qualità e l’audacia del cinema contemporaneo. Alla scoperta di giovani talenti sarà affiancata la presentazione delle ultime opere di registi e registe affermati/e. Particolare attenzione sarà data alle forme ibride, al cinema “contaminato”, al cinema ai confini geografici, politici e formali, al cinema delle minoranze e della periferia.

Per partecipare al Concorso BFFB, i film: – devono essere produzioni o coproduzioni italiane, austriache, tedesche, svizzere o slovene; – non devono essere mai stati presentati in pubblico in nessuna forma nella regione Trentino-Alto Adige e non devono essere stati distribuiti nei cinema commerciali in Italia; – devono avere una durata minima di 60 minuti; – devono essere stati completati dopo il 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si svolge il BFFB.

I film selezionati per il Concorso BFFB concorrono per i seguenti premi:


Premio Provincia Autonoma di Bolzano al Miglior Film di 7000 euro;


Premio Fondazione Cassa di Risparmio per la Miglior Prestazione Artistica di 5000 euro;


Premio Speciale della Giuria di 3000 euro;


Premio Regione Trentino-Alto Adige alla Distribuzione di 10.000 euro;

Premio del Pubblico Città di Bolzano di 2000 euro.


Premio Speciale “Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO” di 1.000 euro

REALENONREALE

RealeNonReale è la sezione del BFFB dedicata alla non finzione, alle più diverse forme ibride e documentarie. Come nel caso del Concorso, si presterà attenzione ai film più anticonformisti di grandi maestri e maestre e dei nuovi talenti ma anche a opere più impegnate politicamente e attente ai temi essenziali del loro tempo e della società in cui nascono.

Per partecipare alla sezione RealeNonReale, i film:

– devono essere produzioni o coproduzioni italiane, austriache, tedesche, svizzere o slovene;


– non devono essere mai stati presentati in pubblico in nessuna forma nella regione Trentino-Alto Adige e non devono essere stati distribuiti nei cinema commerciali in Italia;


– devono avere una durata minima di 60 minuti;


– devono essere stati completati dopo il 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si svolge il BFFB.

I film selezionati per la sezione RealeNonReale concorrono per i seguenti premi:


Premio Regione Trentino-Alto Adige alla Distribuzione di 10.000 euro;

Premio del Pubblico Città di Bolzano di 2000 euro.

BFFB SPECIAL

Eventi speciali, film che sono in linea con la filosofia del festival ma che, per diversi motivi, non possono partecipare alle sezioni competitive. Titoli fondamentali della stagione, produzioni di grande importanza per il territorio o semplicemente film che ci incuriosiscono e ci hanno particolarmente colpito.

FOCUS

Un’attenzione particolare sarà riservata ogni anno a un territorio che si sia distinto per la qualità delle sue recenti produzioni cinematografiche. Verranno privilegiati i Paesi, le regioni, le zone di confine, le aree periferiche, lontane dai centri politico-culturali più importanti del mondo e, in questo contesto, le opere che diano un rilievo specifico alle minoranze sociali, politiche o linguistiche.

Premio d’Onore alla Carriera

Ogni anno, il BFFB assegna due Premi d’Onore alla Carriera a figure di particolare rilevanza nel mondo del cinema in Italia, Austria, Germania, Svizzera o Slovenia. Professionisti/e del audiovisivo che si siano distinti nel corso degli anni per l’eccellenza nello sviluppo del proprio lavoro. I premiati riceveranno i riconoscimenti d’onore del Festival. Verrà proiettata una selezione di alcuni dei film più significativi alla cui realizzazione abbiano partecipato.

In collaborazione con l’Azienda di Soggiorno e Turismo Bolzano.

LOCAL HEROES

La sezione specifica dedicata ai talenti locali, aperta alle produzioni dei tre territori che compongono l’EUREGIO Tirolo – Alto Adige – Trentino. Ogni cineasta indipendente, regista, produttore o produttrice, è un eroe o un’eroina: al BFFB vogliamo offrire la speciale visibilità che meritano coloro che fanno film nel nostro contesto, con l’obiettivo di innalzare anno dopo anno la visibilità della cinematografia prodotta o co-prodotta nei territori EUREGIO.

Per partecipare alla sezione Local Heroes, i film:


– devono essere stati prodotti, coprodotti o diretti da professionisti/e nati/e nell‘EUREGIO Tirolo – Alto Adige – Trentino o residenti nella stessa;


– devono essere stati completati dopo il 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si svolge il BFFB;


– non devono essere stati trasmessi da nessuno dei canali televisivi regionali, provinciali, locali o nazionali, non devono essere disponibili per la visione gratuita su piattaforme online nè devono essere stati distribuiti nei cinema commerciali dell’Euregio.

Mi piace pensare al programma del BFFB come ad una struttura dove non esista un’autentica gerarchia tra le sezioni bensì come ad una costruzione dove i singoli elementi siano attivamente in contatto tra loro ognuno con una propria funzione ed identità. Tra questi senza dubbio Local Heroes specchio della mappa produttiva del/i territorio/i. Un organismo di produzioni e di co-produzioni che però, fedele alla complessiva indentità del Festival, si riconosce fortemente anche nel suo rapportarsi con il mondo intero, con il ritrovarsi e confrontarsi con ciò che è al di fuori di noi. Mi piace inoltre pensare a Local Heroes come ad un momento di festa, di gioa, la gioa di fare cinema, di ritrovarsi nelle storie e nelle immagini. – Vincenzo Bugno.

Piccole Lingue DOC

Piccole Lingue DOC, organizzata in collaborazione con la Libera Università di Bolzano e l’Associazione La Fournaise, è la sezione che il BFFB dedica al tema delle minoranze linguistiche, e più in generale delle lingue parlate da piccole comunità; accoglie opere di diverso genere – dalle forme documentarie alla finzione, come anche altre ibridazioni –, di qualsiasi durata e provenienza.

La sezione vuole gettare un ponte tra la realtà multilingue del territorio altoatesino e i molteplici contesti in cui, nel mondo contemporaneo, si usano lingue diverse da quelle parlate dalla maggioranza: lingue da tramandare e in cui ci si identifica, lingue che seguono i parlanti nei loro spostamenti tra paesi e continenti, lingue dimenticate, o da riscoprire e documentare. Quello di “piccola lingua” è un concetto relativo: tutte le lingue sono potenzialmente “piccole” nel momento in cui i loro parlanti si ritrovano ad essere minoranza, per una ragione o per un’altra.

Piccole lingue DOC si apre così sulla quotidianità di queste piccole comunità e di chi ne fa parte, per lasciare che ci raccontino le loro storie, con uno sguardo che di volta in volta si sofferma sulla dimensione collettiva o su quella individuale, sul rapporto con i luoghi, sui mutamenti storici e sociali che li attraversano e sui conflitti che inevitabilmente ne scaturiscono.

La sezione è curata dalle linguiste Silvia Dal Negro e Daniela Veronesi (Libera Università di Bolzano) e dai documentaristi e geografi Daniele Ietri ed Eleonora Mastropietro (Associazione La Fournaise).

Per partecipare alla sezione Piccole Lingue DOC, i film: – non devono essere mai stati proiettati in pubblico in nessuna forma nella Provincia Autonoma di Bolzano e non devono essere stati distribuiti nei cinema commerciali in Italia; sarà comunque data la priorità ai film che non siano mai stati proiettati in Italia e/o nell’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino. – devono essere stati completati dopo il 1º gennaio 2024.

LiLi – Little Lights

Lili -Little Lights è la sezione del BFFB dedicata ai film per bambini e ragazzi, aperta a lungometraggi, forme documentarie e animazioni. Al Bolzano Film Festival Bozen crediamo che sia di fondamentale importanza lavorare e investire nell’educazione cinematografica delle future generazioni: sarà una fonte continua di divertimento per i giovani, contribuirà alla formazione di personalità critiche e attente alla realtà sociale e culturale circostante, e costituirà uno dei modi più efficaci per favorire lo sviluppo di un nuovo pubblico audiovisivo. Oltre all’organizzazione delle proiezioni, per gli/le insegnanti/e saranno sviluppati materiali didattici basati sui temi affrontati nei lungometraggi, su cui si lavorerà in classe prima e dopo la proiezione dei film.

 

Lili – Little Lights è un progetto in collaborazione con Berlinale GENERATION e Jugenddienst Bozen.

CONTATTO

Bolzano Film Festival Bozen – BFFB

Casa della Pesa | Via Portici 19 A | I-39100 Bolzano

info@filmfestival.bz.it | Tel.: +39 0471 058891 | (Lun-Ven, dalle 8:00 alle 12:30)

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